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  • Immagine del redattoreNicola Mennichelli

L'inevitabile (scenario) di Kevin Kelly


Non c'è innovazione senza competenza, coordinamento, esperienza, istruzione, discontinuità, regimi e autorità, vecchie forze culturali e nuove.


Prima come pioniere in un quartiere selvaggio piuttosto vuoto, poi come costruttore che ha fabbricato parti di questo nuovo continente, Kevin kelly - indagando sulla profondità dei cambiamenti tecnologici - rovescia convenzioni, enuncia i tormenti e i conflitti di oggi in prospettiva del domani. Con un assunto: il cambiamento è inevitabile.


Al centro di ogni cambiamento significativo della nostra vita oggi c’è una tecnologia di qualche tipo, l’accelerante dell’umanità.

Nel suo Inevitabile attraversa la miriade di forze tecnologiche che erompono nella storia e ha suddiviso i cambiamenti che esse determinano in 12 verbi. Queste forze, precisa, sono azioni accelleranti, direttrici, non destini. Non offrono alcuna previsione di come finiremo, ci dicono semplicemente che nel prossimo futuro ci muoveremo inevitabilmente in queste direzioni.



Divenire

In un corsa agli armamenti dell'aggiornamento, Kelly elogia l’insoddisfazione perpetua portata dalla tecnologia. Se alcuni credono impossibile immaginare il futuro tra 100 anni, è perché la condizione che affligge il mondo moderno, passa dall’avanzamento tecnologico e una qualche forma di civilizzazione raggiunta. La velocità, è uno dei motivi per cui siamo stati colti alla sprovvista.


Internet è il nuovo ‘divenire’, sembrerà sempre più una presenza con la quale relazionarsi piuttosto che un luogo in cui muoversi. L’interconnettività ha permesso che con questi nuovi metodi di condivisione si creasse un nuovo modo di pensare umano-artificiale (social media e non solo).


Cognitivizzare

'Cognitivizzare' il mondo è l’evento principale, e sta accadendo proprio ora.

Tutto ciò che è stato elettrificato verrà ‘cognitivizzato’. Trova qualcosa che può essere reso migliore attraverso l’aggiunta di un dispositivo tecnologico online. Musica, bucato, marketing, agenzie immobiliari, clinica, edilizia, etica, giocattoli, sport e lavoro a maglia.

Una tempesta perfetta di 3 fattori ha garantito il successo repentino dell’IA: processori e reti neurali che possono includere centinaia di migliaia di connessioni, i big data e algoritmi migliori. In un mondo altamente connesso, pensare in modo diverso è fonte di innovazione e ricchezze.


Ogni cognizione è finalizzata e i tipi di mente artificiale che stiamo producendo saranno progettati per eseguire in futuro compiti specifici o comunque al di là delle nostre capacità.


Molte delle occupazioni che rimarranno disponibili per gli esseri umani sono nel settore dei servizi. Dobbiamo lasciare che i robot assumano il controllo? Accetteremo che i robot possano fare meglio di noi anche nei servizi e nei lavori di concetto? A quel punto saremo autorizzati a sognare ancora più in grande chiedendoci: ‘cosa dovremmo fare?’


Fluire

Stiamo entrando nella fase 3 della computazione, quella dei ‘flussi'.

In un continuo rapporto tra fluidità e fissità, oggi, quasi ogni cosa che sia solida può essere resa più fluida.

In questo senso, internet è la più grande fotocopiatrice al mondo: nel suo stato più essenziale copia ogni azione, ogni digitazione, ogni pensiero. L’economia digitale si basa su questo fiume di copie che fluiscono.


La prima rivoluzione si ispirava all’era industriale, ‘la prima versione di un nuovo mezzo imita quello che è destinato a sostituire’. La seconda era digitale ha scalzato la metafora dell’ufficio. Ora stiamo entrando nella terza, dove anche lo scorrere del tempo è stato alterato. I nostri ritmi sono passati da una modalità di accumulo a una gestione giornaliera a una in tempo reale. In questo caso la simultaneità batte la qualità. La gratuità è difficile da ignorare.

Il valore si è spostato dalla copia verso l’immediatezza, personalizzazione, interpretazione, autenticità, accessibilità, personificazione, patrocinio, reperibilità. Queste 8 qualità richiedono da parte dei creatori una serie di abilità tutte nuove.


Questa liquidità apporta una nuova disinvoltura al processo creativo.


Visualizzare

Il mondo di Kevin kelly si divide in due: 'popolo del libro' vs 'popolo dello schermo'.

Il primo è costituito da grandi lavoratori che si occupano dei giornali, delle riviste e delle dottrine della legge. Il secondo tende a ignorare la logica classica dei libri preferendo al suo posto un flusso dinamico di pixel.

Non si tratta più di 'leggere' ma di ‘visualizzare’: la visualizzazione include leggere le parole, ma anche guardare le parole e leggere le immagini. L'atto e l'azione della lettura intesa tradizionalmente è superata.


Da questo punto di vista, la maggior parte delle nuove opere nascerebbe digitale e confluiranno nella biblioteca universale. Wikipedia è un esempio diffuso di flusso di modifiche. Leggere diventerà quasi atletico, perchè visualizziamo su ogni scala e dimensione e gli schermi portano all'azione, non alla persuasione.



Accedere

La proprietà non è più importante come lo era un tempo, accedere, invece, non è mai stato così fondamentale.

Il prestito istantaneo fornisce molti più benefici della proprietà e meno svantaggi: non si hanno responsabilità per le pulizie, le riparazioni, l’immagazzinamento e via dicendo.

Ci sono tendenze altamente tecnologiche che stanno accelerando questo spostamento a lungo termine verso l’accesso e lontano dalla proprietà.


Più intelligenza integriamo negli oggetti delle nostre abitazioni e uffici, e più li tratteremo come proprietà collettive: condividendone gli aspetti, verso un’interazione costante tra produttore e consumatore. Certo si dovrà pagare per averli, la differenza sta nella profondità delle relazioni che i servizi incoraggiano e richiedono tra utenti e fornitori


Inoltre, il nostro appetito per l’istantaneità è insaziabile. Accedere non è molto diverso da noleggiare, come tale esistono elementi di svantaggio: come il diritto alla modifica, l’accesso a lungo termine, l’aumento di valore.


Un aspetto importante è l’essere un bene comune: nessuno lo detiene veramente perchè lo possiedono tutti. La decentralizzazione di internet è oggi il bene pubblico principale.


Per molto tempo ci sono state due modalità principali di organizzazione del lavoro dell’uomo: l’impresa e il mercato. Una piattaforma è una base creata da un’impresa che permette ad altre imprese di costruirvi sopra prodotti o servizi. Oggi le organizzazioni più ricche e dirompenti sono quasi tutte delle piattaforme sfaccettate (Apple, Microsoft, Facebook, Google).

A ogni livello della piattaforma la condivisione è la normalità, anche se ciò costituisce la regola della concorrenza. La capacità e il diritto di migliorare, personalizzare, o appropriarsi di quello che viene condiviso sarà un quesito chiave nella prossima generazione di piattaforme.


Il cloud, altro asset altra tecnologia è il bakcup, la copia di scorta della nostra vita.

La ragione principale per cui, molte giovani imprese sono sorte in tutta la Silicon Valley consiste nell’aver ottenuto l’accesso alla miglior infrastruttura a un prezzo ridotto attraverso il cloud.


Nei prossimi 3o anni, la tendenza verso la smaterializzazione, la decentralizzazione, la simultaneità, l’abilitazione delle piattaforme e il cloud continuerà, indisturbata e inevitabile., finché i costi della comunicazione diminuiranno grazie agli avanzamenti tecnologici.


Condividere

La cultura digitale presenta numerosi elementi riconducibili all’idea di bene comune.

L’adozione diffusa di licenze di copyright che facilitano la condivisione ha incoraggiato la gente a consentire legalmente che altri usassero e migliorassero le loro immagini, i loro testi o musiche. La condivisione e la campionatura di contenuti è diventata la nuova norma.


Finora gli sforzi di collaborazione in rete più ambiziosi sono rappresentati dai progetti open source. Questo spostamento dalla gerarchia alle reti, da menti centralizzate a reti decentralizzate, dove condividere è la norma, è stato l’evento culturale principale degli ultimi tre decenni e non si è ancora concluso. Il potere del processo bottom-up ci porterà ancora più lontano.

Dovremmo forse lasciare che ‘tutti’ nel pubblico creino loro stessi la rivista in rete? Noi direttori dovremmo fare un passo indietro e approvare semplicemente quello che crea la saggezza della folla?


Ci è voluto un pò ma abbiamo imparato che di top-down non ne serve molto, la cruda ignoranza della mente alveare è l’ingrediente grezzo che i designer intelligenti devono metabolizzare, la direzione e la competenza sono come le vitamine (digital manufacturing, arduino).


Per ripetere la lezione che ci ha insegnato i social media, sfruttare la condivisione della ‘folla’ ci porterà spesso più lontano di quanto possiamo pensare, ed è sempre il miglior punto di partenza. Nei prossimi decenni la più grande ricchezza risiederà in questa tendenza. Anche il silenzio verrebbe condiviso.



Filtrare

Oggi abbiamo accesso a tutto, tuttavia, siamo ancora a uno stato incipiente a proposito di come e cosa filtrare.


Herbert Simona, sociologo vincitore del Nobel ha osservato: 'in un mondo di abbondanza, l’unica cosa che manca è l’attenzione umana’. L’attenzione è l’unica risorsa preziosa che produciamo personalmente senza uno specifico addestramento, è una merce rara e tutti ne vogliono un pò.


Questo zoo complicato fatto da tipi diversi di attenzioni che interagiscono era praticamente impensabile prima del 2000, perché il grado di cognitivizzazione e di computazione richiesti per tracciare e filtrare ogni vettore non era disponibile.

Questa sistemazione rovescia completamente anche il potere dalle agenzie pubblicitarie, il principio di pagare direttamente le persone per la loro attenzione può essere esteso anche alla pubblicità.


Uno dei principali acceleranti in questa esplosione di sovrabbondanza è l'economicità delle cose. Nel tempo la tecnologia tende mediamente verso la gratuità, che a sua volta tende a rendere tutto più abbondante. Questo ci lascia con una domanda: cosa ha veramente valore? La risorsa scarsa rimasta in questa società dell’abbondanza è tipo di attenzione che non deriva o si focalizza sui beni, l’unica cosa che aumenta di costo è l’esperienza umana che non può essere copiata.



Rimescolare

Siamo in un periodo di rimescolamento produttivo.

Ci sono voluti migliaia di anni perché gli strumenti dell’alfabetizzazione testuale disponibili si cristallizzassero, dopo l’invenzione della stampa. Nel giro di pochi anni, saremo in grado di cercare quotidianamente video tramite IA.


In futuro, gli ambienti immersivi e la realtà virtuale saranno inevitabilmente in grado di scorrere a ritroso negli stati precedenti. Infatti, qualunque cosa digitale disporrà delle opzioni di annullamento, di riavvolgimento e di ridimensionamento.


Il rimescolamento, ovvero il riordinamento e il riutilizzo di materiali esistenti, stravolge le nozioni tradizionali di proprietà e responsabilità.



Interagire

La Realtà Virtuale è un mondo falso che si avverte come assolutamente autentico.


Presto questa tecnologia trionferà nei film (horror, l’erotico, thriller) fino all’industria dei videogiochi, oggi principale finanziatore.

Due vantaggi alimentano il rapido progresso attuale della RV: la presenza e l’interazione. ‘Presenza’ è ciò che la RV vende, da che sta diventando più realistica. La presenza attirerà gli utenti, ma è il quoziente di interattività che farà progredire la RV ai fini di un maggior coinvolgimento.


Stiamo dotando i nostri dispositivi di sensi in modo che possiamo interagire con loro. Non solo i computer, ma tutti i dispositivi devono interagire. Se una cosa non interagisce sarà considerata rotta. I computer hanno compiuto una marcia costante verso di noi. Il prossimo passo sarà quello di entrare in contatto con la nostra pelle.

La RV, economica e abbondante, sarà una fabbrica di esperienza. La useremo per visitare ambienti pericolosi e anche per esperienze cui non possiamo ancora accedere (medicina).

All’interno di essa, ovviamente, è implicito che tutto quello che si verifica venga monitorato senza eccezioni.


Tracciare

Nella nostra vita di tutti i giorni generiamo molte più informazioni di quelle che riusciamo a catturare e registrare. Oggi ci sentiamo a disagio nell’essere tracciati perché non sappiamo molto di coloro che stanno guardando.


Un sogno realizzabile nel prossimo futuro è usare database personali dei dati del proprio corpo per concepire terapie e farmaci personalizzati.


Tutto questo parlare di numeri nasconde però un fatto importante sugli esseri umani: abbiamo intuizioni matematiche pessime. Pertanto, nel lungo periodo, quello che verrà auto quantificato diventerà invisibile e l'auto Tracciamento andrà ben oltre i numeri.


David Gelernter nel 1999 ha concepito il lifestream (flusso della vita) come qualcosa di più di un semplice archivio di dati, ma come un’interfaccia organizzativa per i computer.

Esiste un altro ambito di monitoraggio, il lifelogging. L’idea è semplicemente quella di tenere traccia di tutto per tutto il tempo, registrare tutto ciò che è registrabile.


Lo scopo dell’Internet di ogni cosa e del cloud al suo interno, consiste proprio nel tenere traccia dei dati. La parola chiave è ‘quotidianamente’. Questa tendenza alla ‘copiatura’ è tecnologica piuttosto che puramente culturale. E’ altrettanto importante che nelle norme giuridiche e sociali si ponga dei limiti alla copiatura indiscriminata. Come gestire le ricompense per l’innovazione, i diritti di proprietà intellettuale e le responsabilità, dal momento che la proprietà e l’accesso alle copie influenzano la prosperità e la felicità di una società.


Così, in una società civilizzata può emergere un senso di diritto acquisito di accedere e beneficiare dei dati che la riguardano, ma ogni persona ha anche il dovere di rispettare l’integrità delle informazioni.


Nei prossimi 30 anni, analizzeremo tutte le informazioni che tracciano e creiamo, dal business all’istruzione, dall'intrattenimento alla scienza. La grandezza di questa impresa richiede enormi cicli di conoscenza, per questo, le IA lavoreranno sugli zilioni e big data.



Interrogare

Oggi, interi settori della nostra economia sono basati su software creati da volontari che lavorano senza un compenso o senza un capo. E’ avvenuto un cambiamento a favore della condivisione h24.


Ironicamente, in un’età di connessione globale immediata la certezza riguardo a qualunque cosa è diminuita. Internet, è un costoso scialacquatore di tempo, nutre le sciocchezze e trasforma le superficialità in carriere.

‘Io do valore allo spreco del tempo come precondizione necessaria per la creatività, l’unione di gioco e lavoro, del pensare in modo serio e del pensare con leggerezza sia una delle cose più grandi che questa nuova invenzione abbia prodotto’. (Link Leggerezza Calvino)

Sognare, mettere in discussione ogni cosa non è un bug, ma una caratteristica. E’ una risposta adeguata all'oceano di dati, notizie e fatti che ci inonda. non abbiamo motivo che questa tendenza si possa invertire in futuro. Quanto più una tecnologia è sconvolgente, tanto più sconvolgenti saranno gli interrogativi sollevati. Interrogare è semplicemente più potente di rispondere.




Iniziare

Il nostro tempo antico, all’inizio del terzo millennio, sarà considerato un momento spettacolare.

Kelly immagina un mondo planetario (Holos) in cui include l’intelligenza collettiva di tutti gli esseri umani sommata al comportamento collettivo di tutte le macchine., più la natura più ogni comportamento.


Un nuovo regime in cui le nostre creazioni ci rendono migliori, ma anche in cui non possiamo vivere senza ciò che abbiamo creato. Stiamo marciando verso la salda connessione tra gli esseri umani e di tutte le macchine in una matrice globale. Il nostro nuovo super network è un'ondata di cambiamento che sforna costantemente nuovi modi di soddisfare i nostri bisogni e desideri.


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